Non Capisco una Sega

18,00

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298 pp.
2023

«Le storie di questo libro sono state disegnate tra il 2019 e il 2020 in Toscana, con un Pentel Brush nero comprato in Lombardia, su carta riciclata da fotocopie, comprata online a basso prezzo.
L’origine di queste storia è da ricercarsi nel mio rapporto con Gipi, il quale inconsciamente ha fatto sì che il Pentel Brush nero scivolasse su quei fogli, proprio in quel momento, proprio con quello stile, proprio con quel linguaggio.
Quando ho conosciuto Gianni è scattato in me un micro meccanismo narrativo, adorando il suo, così complesso e affascinante.
Ogni giorno di quel periodo mi sono domandato quale fosse il modo migliore per trasferire le mie idee sulla carta, cosa che alla fine è accaduta smettendo di farmi quelle domande, disegnando e basta, lasciandomi trasportare dalla spontaneità e dal rifrullo dei discorsi da bar. È proprio il bar il vero protagonista delle storia, non tanto per l’ambientazione, quanto per l’utilizzo del linguaggio, sporco e maledettamente intriso di luoghi comuni, minchiate volanti, situazioni inverosimili, cinismo provinciale.
Io abito in provincia, disegno la provincia, parlo e penso da provinciale, non avrei potuto in questa fase utilizzare un altro registro. E Gianni è originario della mia provincia, è nato e vissuto a Pisa, grosso modo parliamo la stessa lingua, cazzo non lo nascondo, volevo che queste storie gli piacessero e che lo facessero ridere. Anche se a rileggerle dopo due anni mi accorgo che sono cattive e forse non c’è niente da ridere.
Le vicende che hanno portato alla pubblicazione di questo libro sarebbero esse stesse una storia incredibile, magari a qualcuno le racconterò davanti a un negroni.»

Dall’introduzione di Enrico Pantani.