Chiara Ernandes, in una notte d’estate del 1989, nacque morta. Lo rimase per cinque lunghi minuti. Still Birth non è solo un libro, è il risultato di un imprinting visuale, di un limbo che si è impresso nel subconscio di una bambina che ha deciso di attendere nell’altrove, prima di rivendicare il proprio diritto a esistere. Queste pagine vanno a ricostruire l’ unicum di una donna ormai trentenne che non ricorda quella bambina, ma che sente un’energia terrosa scorrerle dentro. Prima ancora di una poetica indagine sul proprio passato, della celebrazione del proprio essere al mondo, Still birth è la fine di un viaggio.
È un rito di passaggio in cui l’autrice raccoglie e condensa il suo essere, amplificandolo e riassimilandolo.