Nato in Giappone e da lì diffusosi in tutto il mondo, il termine ‘otaku’ indica quella fascia di appassionati la cui intera esistenza ruota attorno al consumo maniacale di manga, anime, videogiochi e altri prodotti della cultura pop. In questo storico saggio, tra i più celebri della teoria critica nipponica, il filosofo Hiroki Azuma ne indaga le origini e le modalità di diffusione, per arrivare – grazie allo studio del culto sviluppatosi attorno a fenomeni quali Gundam, Neon Genesis Evangelion e Di Gi Charat – a tracciare il profilo di un nuovo soggetto, ormai protagonista della tarda modernità: l’«animale accumuladati», una forma di consumatore ossessionato dalla collezione e dalla catalogazione dei più disparati elementi presi da narrazioni sempre più stratificate, di cui la cultura otaku è al contempo avanguardia e rappresentazione terminale, anticipando l’attuale fan culture globale e gettando le basi delle cosiddette «estetiche di internet».