Come organizzare l’attuale variegata composizione di classe, dopo anni di arretramenti e di offensiva ideologica – anche del centrosinistra – sulla presunta comunanza di interessi tra imprenditori e lavoratori?
Questo numero di Jacobin Italia esce mentre il maggior sindacato italiano è impegnato in una campagna referendaria per i diritti del lavoro – contro il Jobs act e il ricorso selvaggio ai subappalti che aumentano precarietà e insicurezza – e per quelli di cittadinanza, che coinvolgono la vita dei e delle migranti e il superamento delle condizioni di incertezza esistenziale cui sono relegati. Al tempo stesso, i sindacati di base si stanno battendo contro lo sbocco autoritario del ciclo neoliberista, con misure come il Ddl sicurezza che minaccia la libertà di dissenso o l’autonomia differenziata che infrange la solidarietà tra aree del paese. Proprio in questo frangente abbiamo scelto di interrogarci sul ruolo del sindacato, su come organizzare l’attuale variegata composizione di classe, dopo anni di arretramenti e di offensiva ideologica – anche del centrosinistra – sulla presunta comunanza di interessi tra imprenditori e lavoratori.