Il Reportage 60

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Il numero 60 di Reportage apre con un’intervista di Maria Camilla Brunetti alla fotografa Paola Agosti, che racconta la sua lunga carriera, i grandi personaggi che ha incontrato, gli avvenimenti storici di cui sono testimonianza le sue foto. Segue un reportage sulla delicatissima situazione che vive l’Argentina sotto il regime del presidente iperliberista Milei (testo e foto sono di Daniele Balicco). Graziano Graziani, invece, è stato in Ucraina, tra i giovani dell’estrema sinistra, la cui posizione può essere sintetizzata con lo slogan “né con Putin, né con Zelensky”.
Il portfolio centrale, firmato da Bruno Zanzottera, è dedicato alla più grande baraccopoli africana, Kibera, situata alla periferia di Nairobi (Kenya). Con Michela Iaccarino ci spostiamo in Albania, dove gli oltre centomila bunker voluti dall’ex dittatore comunista Enver Hoxha sono stati trasformati in chioschi, mini-hotel, installazioni artistiche, rifugi per animali.
Il reportage successivo è un ritorno a Mosul, sette anni dopo la liberazione della città irachena dall’Isis: qui la giornalista Ilaria Romano racconta la vita dei bambini sopravvissuti alla guerra. Chiudono il numero 60 due servizi dall’Italia: il primo illustra le posizioni degli abitanti di Messina e di Reggio Calabria sul progetto per la costruzione di un Ponte sullo Stretto (l’autore è Federico Tovoli), il portfolio racconta la vita di una famiglia di Rimini che ha inventato il “cinema su quattroruote” per portare i film fino in Senegal (lo firma Fiorella Baldisserri).
Non mancano, come di consueto, le rubriche di Valentina Manchia (Presa indiretta) e di Valerio Magrelli (la poesia inedita), le cinque recensioni librarie, il racconto d’autore (Holbein e l’Alfabeto della morta di fannidada e Luca Ragagnin). L’editoriale del direttore Riccardo De Gennaro è dedicato alle imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti; la foto vintage ricorda i tragici fatti della Uno bianca di trent’anni fa.