Il libro dei piaceri

13,00

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160 pp.
2024

La società dei consumi, pienamente sdoganata dopo il fallimento dei sogni rivoluzionari del Sessantotto ed estesasi a macchia d’olio sulla superficie del pianeta, ha inevitabilmente piegato la natura dei desideri degli esseri umani verso forme di dominio su persone e cose, alla spasmodica ricerca del profitto e dell’accumulazione di capitale. Alla pura volontà di vivere è subentrata la volontà di potenza, che nella sua accezione capitalistica non è che feroce competizione in cui solo il più adatto alla lotta fratricida ha la meglio a scapito degli altri. È in risposta a questa catastrofe che Raoul Vaneigem diede alle stampe Il libro dei piaceri nel 1979, lucida analisi della condizione umana e al contempo manifesto per una nuova vita, radicalmente opposta a quella che ancora oggi stiamo vivendo: una società dei piaceri, senza lavoro, obbedienza, rinunce, vergogna e paure, una società finalmente libera da subdole repressioni, dove a regnare torni la volontà di vivere, amare, creare.