Questo libro raccoglie le Traduzioni dalle fiabe dei fratelli Grimm, gli Apologhi e raccontini torinesi e buona parte delle lettere presenti ne L’albero del riccio. Nei suoi scritti e nelle sue missive, Antonio Gramsci ci mostra come la favola possa essere un potente strumento pedagogico e di critica sociale, capace di svelare le storture della nostra società. Un mezzo attraverso il quale promuovere una cultura inclusiva e allo stesso tempo di grande livello intellettuale, ma anche un ponte verso i suoi figli per rompere quell’isolamento a cui il fascismo lo aveva costretto. In questo percorso, tanto come traduttore quanto come narratore, tanto come uomo quanto come padre, Gramsci riesce a trasmettere la sua attenzione nei confronti delle nuove generazioni e la sua instancabile volontà di perseguire, seppure imprigionato, un’esistenza autenticamente libera.