Floridays

Floridays è il ritratto sfaccettato di una società sintetica, scintillante e iperreale in superficie, che vibra di distorsioni sottostanti. Brilla di una sorta di nervosa sicurezza, come qualcosa che si sforza troppo di non rompersi. Paolo Zerbini attinge all’estetica sovraccarica degli anni ’90 per rappresentare un mondo assordato dalla propria stridenza, intorpidito dal proprio cattivo gusto.
Graficamente, il libro tende alla ripetizione. Gli stessi soggetti ricorrono in tutto il volume, cambiando leggermente a ogni apparizione, esibendosi sfarzosamente e moltiplicandosi pagina dopo pagina. L’identità diventa un loop, non una linea. Floridays è così sia una lettera d’amore che una critica: un piacere colpevole cromato, raffinato, confezionato e sfacciatamente sovradimensionato.