Henry D. Thoreau (1817-1862), ribelle ai costumi avidi e corrotti del suo tempo, Avverso alla proprietà e all’utile materiale, abbandonò la civiltà per la Natura. Nel 1845 si stabilì in una capanna da lui costruita presso il lago di Walden per “vivere una vita interiore”, innocente e semplice, per una felicità terrena da cogliere nella libertà agreste. “Disobbedienza civile” fu scritto da Thoreau nel 1849 dopo essere stato imprigionato per aver violato apertamente la legge: si rifiutò di pagare le tasse al governo degli Stati Uniti che finanziavano l’invasione del Messico. Atto di protesta contro ogni legge ingiusta: considerava la prigionia volontaria un male minore rispetto alla violazione della propria coscienza e dei diritti umani. Se una pianta non può vivere secondo la propria natura, essa muore; e così un uomo. Se un uomo è libero nel pensiero, libero nella fantasia, libero nell’immaginazione, in modo tale che ciò che non è non gli appare mai per molto tempo come ciò che è, governanti o riformatori incapaci non possono ostacolarlo.