Bromio è una pubblicazione cartacea a cadenza semestrale sulla cultura del vino e del cibo in Italia. Racconta pratiche, gesti e luoghi attraverso reportage, suggestioni, testimonianze e ricerche. Βρόμος significa “furore”, “fremito”; il Bromius Obscurus, inoltre, è una specie di coleottero, detto “scrivano” perché traccia erosioni tortuose sulle foglie della vite.
In questo secondo numero le bottiglie di vino che viaggiano da una parte all’altra del mondo, il gusto durante l’epoca fascista, i soprannomi affibbiati agli abitanti di un paesino; la proprietà privata, la souris, il grasso. Argomenti che sollevano dubbi, attraversano le fatalità della vita, raccontano senza garantire risposte precise, si intralciano in apparenti assurdità. Eppure ci siamo accorti quanto sia urgente la necessità di far convivere idee opposte e comunque ammissibili, di imparare da ogni approccio anche se inconciliabile. Così nel vino: non agiamo a priori, non ricerchiamo con ossessione l’autentico, il naturale, l’identitario.