Le note di degustazione sono morte, viva le note di degustazione! Questa potrebbe essere, in estrema sintesi, la formula in grado di restituire la novità più importante del numero di Verticale che avete tra le mani: dopo diciotto mesi e tre numeri abbiamo deciso di non riportare più le impressioni scritte da noi e dai nostri “compagni di assaggio”. D’ora in poi metteremo su carta il flusso vivo delle nostre degustazioni, la trascrizione necessariamente ridotta ma fedele dei dialoghi che accompagnano le verticali. Non è stata un’idea solo nostra. Nel confronto con le lettrici e i lettori, in particolare negli ultimi mesi, è emersa una certa difficoltà nell’affrontare molte pagine un po’ troppo simili tra loro, proprio quelle relative alla descrizione dei vini, specie per le degustazioni più estese. Abbiamo ammesso a noi stessi che sarebbe stato necessario ripensarne la narrazione, un cambiamento che abbiamo subito testato nella nostra newsletter mensile, quella che le abbonate e gli abbonati ricevono il primo giorno di ogni mese. In questo numero troverete qualche profumo in meno ma, di certo, più dinamismo, quell’elemento che qualifica uno scambio anche animato tra persone appassionate. Da parte nostra c’è stato un maggiore sforzo editoriale, che comincia dalla trascrizione degli audio e che si conclude con la loro sintesi. La conversazione che accompagna ogni assaggio, infatti, deve rimanere intatta ma, allo stesso tempo, essere leggibile. Solo in questo modo l’anima di questo progetto rimane inalterata: raccontare com’è un vino nel bicchiere attraverso le vicende che ne hanno caratterizzato la genesi.