In questa appassionante biografia intellettuale, Illich si interroga e si fa interrogare su tutti i temi di cui si è occupato con eretica lucidità, intrecciando quanto ha scritto con il suo vissuto di prete decisamente anomalo. Così queste conversazioni non convenzionali, che propongono cortocircuiti inattesi tra i diversi piani del discorso, diventano un documento insostituibile per comprendere sino in fondo la complessità di uno dei più acuti pensatori del Novecento. E grazie alla trascrizione quasi letterale effettuata da Cayley , il dialogo – condotto con rigore, ma anche con una vena di umorismo il cui scopo è scompaginare la comunicazione standardizzata – ci restituisce in tutta la sua singolarità il parlato di Illich. Vengono così messi in discussione non solo i riti e le liturgie che celebrano i miti dello sviluppo e del progresso propri della società industriale, ma anche le istituzioni che la compongono e il «buon senso» istituzionale che le regola. Una rivisitazione critica del mondo contemporaneo che nel suo insieme delinea una radicale alternativa alla modernità. Ed è appunto questa l’eredità più preziosa di un pensatore straordinario come Illich.