Con la pubblicazione delle Tragedie prende avvio l’edizione integrale di tutto il teatro di William Shakespeare a cura di Guido Paduano. Affidare la traduzione a una sola persona è una sfida che risponde all’intento di preservare la compattezza stilistica dell’originale e garantire un confronto coerente con la pluralità dei registri, talora contrastanti, dal sublime al triviale, che caratterizzano l’opera shakespeariana.
Senza mai cedere alla tentazione di ammorbidire o glossare, Paduano usa la lingua viva, intensa e fluida della contemporaneità. La spinge a seguire fino in fondo i percorsi inauditi di un testo dall’inesauribile vocazione metafisica, i lampi subitanei che svelano verità e incertezze della condizione umana. È una lingua fatta per la scena: quella reale, che si calca in concreto, e quella mentale, che ogni lettore è chiamato a costruire o ricostruire dalla parola poetica.
Una guida alla lettura è offerta dai testi introduttivi, che si propongono di individuare la strategia drammaturgica attuata in ciascuna tragedia, e da un sobrio apparato di note, che informa sui dati principali della tradizione testuale (soprattutto le varianti che costituiscono un’alternativa attendibile) e sui passi paralleli che cingono il corpus shakespeariano con una rete di allusioni e consonanze reciproche.














