Settentrione

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330 pp.
2024

Un’esplosione di dinamite letteraria, erotica, politica e sociale. Un classico della letteratura. Immediatamente censurato, condannato e ritirato dal commercio alla sua prima pubblicazione nel 1957, sarà ripubblicato solamente ventun anni dopo dall’editore Denoël. Leggere Calaferte è come prendersi uno schiaffo: ogni parola vi stordisce, ogni frase vi trafigge, ogni immagine vi abbaglia. Ogni riga di questo libro è un’opera d’arte in cui la poesia è onnipresente. La storia narra le vicende, in gran parte autobiografiche, del risveglio della vocazione letteraria di un trentenne, alimentata da fortuiti incontri con varie donne su cui s’imbatte durante il suo lungo peregrinare, e arricchita da una visione totalmente disillusa delle prospettive offerte dalla società. Uno stile di scrittura orgiastico e scioccante, sublime e poetico al contempo, che evocherà ai lettori più attenti Henry Miller, Céline e Bukowski. Apparso per la prima in Italia presso l’editore Neri Pozza, Settentrione è qui proposto in una nuova e rivista traduzione, nonché in una veste grafica che molto lascia intendere al lettore sul contenuto del romanzo stesso.