L’evolversi della storia che racconta la vicenda di Nicola Sacco e di Bartolomeo Vanzetti (i due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti nel 1909 e nel 1908, arrestati il 5 maggio 1920 perché attivi negli ambienti sovversivi, accusati di tentata rapina e duplice omicidio a scopo di rapina, condannati entrambi a morte e passati alla sedia elettrica nel carcere di Charlestown, Boston, nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1927) si sviluppa in più fasi e in tempi diversi. La narrazione, complessa e articolata, a tratti fortemente politicizzata e oggetto di dispute anche rissose, nel corso degli anni si concretizza con la pubblicazione di migliaia e migliaia di testi -opuscoli, libri, saggi, pamphlet, articoli- e si aggiorna seguendo indirizzi e forme diverse. Interessa anche, con prassi diffusissima, le molte espressioni creative dell’uomo ed il loro racconto generale e particolare, che è molto fecondo -e riguarda musica, cinematografia, pittura, scultura, recitazione, teatro, canzoni, poesia, fotografia, letteratura, filosofia, psicologia, toponomastica, filatelia, numismatica, danza, videogiochi e molto altro-, arricchendosi costantemente di nuovi contributi e relazionandosi con la dinamica critica che caratterizza l’evoluzione dei tempi.Diventa pertanto importante cercare di fare il punto su quanto è stato prodotto sul caso di Sacco e di Vanzetti, tentando di ordinare secondo una logica non semplicemente narrativa ma strutturale, in modo cronologico e consequenziale, passo dopo passo, i momenti salienti della vicenda. In una cronologia che non può essere sommaria od approssimativa (i testi a stampa sui due anarchici purtroppo evitano sovente di collocare molti fatti nel momento del loro accadimento e si accontentano di citazioni approssimative ed episodiche in contesti genericamente adiacenti agli avvenimenti) ma deve essere invece frutto di un racconto più ampio possibile, capace di entrare nel dettaglio e collocare ogni argomento od episodio al momento giusto.