Romanistan è il diario del viaggio compiuto da Luca Vitone per ripercorrere a ritroso, da Bologna a Chandigarh, il cammino di Rom e Sinti dall’India nord occidentale fino all’Italia. Sulle tracce di una migrazione avvenuta tra l’VIII e il XIV secolo, l’artista approfondisce l’interesse per la cultura romaní. A Vitone interessano il nomadismo e l’identità delle minoranze etniche attraverso un’analisi delle produzioni culturali – arte, cartografia, musica, cibo – come elementi di conoscenza tra persone di culture diverse. Il racconto della migrazione diviene lo strumento per una riflessione più ampia sull’idea di luogo e viaggio, di comunità e tradizione, del perpetuarsi di cliché e stigma sociali. Il viaggio di ritorno alle origini del popolo Rom è rappresentato con uno sguardo “da fuori” che evita gli stereotipi ai quali i Rom sono comunemente associati, andando alla ricerca della borghesia intellettuale attraverso l’incontro con personalità della politica, attivisti sociali, accademici. Per Vitone il popolo Rom rappresenta un ideale moderno e transnazionale di popolo, forse un esempio possibile, anche alla luce delle attuali migrazioni di massa.