Questione di sguardi
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Osservare un’immagine è un gesto in apparenza semplice, naturale come respirare, ma in realtà attiva meccanismi socioculturali complessi. Oggi siamo esposti a migliaia di messaggi visivi ma, paradossalmente, siamo sempre meno capaci di vedere: accettiamo senza fiatare le promesse della pubblicità e attribuiamo ai quadri del passato un valore che forse non possiedono.
In una galassia di opere d’arte riproducibili, tecnicamente, all’infinito, ciò che rimane sono le immagini stesse: l’atto di vedere determina il nostro posto all’interno del mondo che ci circonda, e benché quel mondo possa essere spiegato a parole, le parole non possono annullare il fatto che il rapporto tra ciò che vediamo – per esempio il Sole che tramonta imporporando l’orizzonte – e ciò che sappiamo – la Terra scandisce il tempo ruotando su stessa – non è mai definito in modo univoco. Saper spiegare il fenomeno è sempre leggermente insufficiente rispetto a quello che vediamo.
John Berger interpreta questo scarto ineludibile nei sette saggi qui raccolti – alcuni solo visivi – e suscita nel lettore una stupita meraviglia, portandolo a rimettere in discussione ciò che crede di sapere sull’arte e incoraggiandolo a usare lo sguardo in modo diverso, attivo e critico.