Con questo volume Carlo Melograni offre al lettore un prontuario sempre valido per avvicinarsi all’architettura. Il programma pratico del mestiere dell’architetto è teso a migliorare le condizioni dell’abitare, e se è vero che il bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate dell’industrial design compiute nell’Europa del Novecento non è affatto fallimentare, portarle avanti, nella sempre maggiore complessità e velocità delle trasformazioni dell’ambiente, non è facile. Lo sviluppo dell’industria, che è all’origine di tanti cambiamenti nella vita quotidiana, nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti senza precedenti. Si tratta di armi a doppio taglio, capaci di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è una responsabilità di chi progetta. Ed è proprio in questo elogio della responsabilità che si legge tutta la fedeltà di Melograni ai valori del razionalismo indicati da Giuseppe Pagano (cui l’autore dedicò il suo primo libro giovanile) e da Edoardo Persico. Come ribadisce l’autore stesso nell’ultimo capitolo, Per un’architettura di pubblica utilità: «Alla cultura progettuale italiana resta tuttora da fare seriamente i conti con l’architettura funzionale, che non consistette soltanto nel dare alle costruzioni forme aderenti all’uso al quale dovevano servire. Fu soprattutto – sottolineiamolo ancora una volta – ricerca laboriosa e paziente di soluzioni che rispondessero a bisogni e desideri della società di massa nata dalla rivoluzione industriale. A cominciare da quelli dei cittadini che erano in condizioni più disagiate».