Nel 1947 viene pubblicato per la prima volta Exercices de style di Raymond Queneau. Si tratta di una raccolta di novantanove racconti: la storia è sempre la stessa, ma lo stile linguistico cambia continuamente. Dall’opera emerge indiscusso il rapporto tra il linguaggio e la nostra personalità, svelandoci che il modo in cui parliamo comunica in parte anche ciò che siamo.Novantanove volte un volto non è altro che la traduzione illustrata degli Exercices de style – o meglio, della sua versione italiana tradotta da Umberto Eco e pubblicata per la prima volta da Einaudi nel 1983. In questa atipica interpretazione, ogni esercizio acquisisce una propria fisionomia in base alle regole linguistiche che lo caratterizzano: testa, occhi, naso, bocca e orecchie diventano le lettere di un nuovo alfabeto sperimentale, e dalla scomposizione e metamorfosi di questi elementi prendono vita novantanove volti illustrati, novantanove ritratti stilizzati e caricaturali.