“Non esiste la società, esistono solo gli individui”. Nessuna frase meglio di questa, pronunciata da Margaret Thatcher, identifica perfettamente uno dei cardini dell’ideologia neoliberista: quello per cui l’unico metro con cui giudicare i comportamenti umani è la responsabilità individuale. Una visione che tende a negare costantemente il fatto che l’uomo sia un animale sociale e che tutte le sue azioni, come ci insegnano le scienze umane, vadano studiate, analizzate e valutate all’interno dei contesti che le influenzano, le normano e le producono. La psicologia sociale, in particolare, può aiutarci a comprendere quali caratteristiche e situazioni rendano le persone specificatamente sensibili all’influenza sociale. In questo libro, il cui titolo – provocatoriamente – ribalta l’asserzione della “lady di ferro”, sfidiamo l’idea che i comportamenti umani siano esclusivamente il risultato di scelte personali. Viceversa, attraverso il racconto di alcuni esperimenti e studi celebri, sottolineiamo il ruolo
cruciale che aspetti come il conformismo, l’autorità, le dinamiche di gruppo e gli stereotipi hanno nello sviluppo di determinate dinamiche. Solo comprendendo l’origine dei nostri comportamenti, infatti, potremo pensare di modificarli al fine di miglio rare la società in cui viviamo.