Absurd Rituals è il quarto capitolo di NOIA magazine. I rituali sono costrutti profondamente umani, che nascono da credenze e intenzioni. Alcuni sorgono per necessità o da un pensiero deliberato, come tentativi di dare struttura al significato, all’ordine o all’identità; altri persistono oltre la rilevanza della logica originaria. In questo modo, i rituali sono al tempo stesso razionalmente composti e ritualmente riattualizzati, eseguiti non tanto per perseguire un fine consapevole, quanto per preservare forme ereditate di costruzione di senso. Questo numero indaga la tensione tra la logica interna e la percezione esterna dei rituali (assurdi).
Una figlia, cresciuta all’interno dei rituali cospiratori del padre, sperimenta il divario tragico tra credenza e conseguenza. Gli overclocker di computer si dedicano a elaborate cerimonie di raffreddamento, trasformando una necessità funzionale in un’ossessiva arte del fare. Le partite di golf presidenziali, presentate come momenti di svago, sono in realtà performance accuratamente coreografate del potere, condotte su paesaggi curati con codici di accesso arcani. Ognuno di questi rituali opera all’interno del proprio circuito chiuso di significato. La loro apparente assurdità dipende dai codici interpretativi di cui disponiamo, dai contesti che abitiamo, dai ruoli che interpretiamo — partecipante o osservatore, iniziato o estraneo. Ciò che chiamiamo “assurdo” è spesso soltanto una logica sconosciuta in un abito sconosciuto. La vera domanda non è se i rituali siano razionali o assurdi, ma come operano, cosa producono e a vantaggio di chi.














