Milano di Merda

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280 pp.
2023

Il protagonista si chiama Kresta, lavora come spazzino a cavallo di una motoscopa che pulisce i pavimenti della stazione Centrale di Milano. Il suo è un osservatorio sociale molto particolare per capire le trasformazioni della metropoli che si vanta di essere la capitale della moda e del design. Kresta spazza via l’immondizia e si lancia in un flusso di coscienza spietato e corrosivo di critica all’ambiente circostante, cercando di cogliere, molto al di là della sua superficie patinata, le contraddizioni e le ingiustizie che stanno facendo marcire dall’interno la città. Un giorno, tra un gruppetto di disperati infrattato in un angolo della stazione, gli sembra di vedere un vecchio amico con il quale aveva condiviso un assurdo ma avventuroso passato da tossicodipendente. Quando smonta dalla motoscopa per andarlo a salutare, l’amico è sparito. Sarà questa l’occasione per una ricerca, con risvolti grotteschi, che lo condurrà nei luoghi frequentati vent’anni prima e che lo porterà a riflettere sui cambiamenti avvenuti tra le vene urbane di una realtà che merda era e merda è rimasta. Cronache integralmente prese dalla realtà e trasformate in un romanzo di strada sull’eroina, sull’horror di una volta che si manifestava alla luce del giorno e sull’horror del presente così ben nascosto dietro i megaschermi con strilli e immagini di una decadente smart city.