A ottant’anni dalla fondazione della Repubblica Contadina di Piana degli Albanesi, l’artista siciliana Genny Petrotta rivisita l’episodio storico della sua città natale. Genny è la pronipote del capo dei ribelli Giacomo Petrotta. La sua testimonianza, registrata nel 1978 dalla storica siciliana Angela Lanza, è il fulcro di questo libro e il punto di partenza del lavoro artistico di Genny Petrotta.
Il prozio ricorda gli anni caotici verso la fine della Seconda guerra mondiale, la disuguaglianza sociale e la corruzione dell’élite politica, la sua lotta contro i grandi proprietari terrieri siciliani e la violenta repressione di un movimento politico che chiedeva niente di meno che un mondo più giusto.
La proclamazione della Repubblica Contadina di Piana degli Albanesi fa parte di un movimento più significativo di rivolte contadine in Sicilia, che portò a un’importante riforma agraria negli anni Sessanta. Tuttavia, le sue istanze sono più radicali. La repubblica autonoma durò 50 giorni prima di essere schiacciata da oltre 2.000 poliziotti e soldati.
Mamma Perdonami si basa su un’opera teatrale che, secondo i testimoni oculari, fu rappresentata durante quei 50 giorni ma che è andata perduta. L’opera è una riappropriazione poetica di un’esperienza a lungo repressa e dimenticata, tanto speranzosa quanto traumatica. In collaborazione con artisti e un gruppo di giovani, Petrotta ha creato un’opera video di grande impatto e ha contribuito alla conservazione del patrimonio politico e culturale di un piccolo paese delle montagne siciliane, straordinario come i suoi abitanti. La comunità arbëreshë, infatti – immigrata in Sicilia oltre 500 anni fa –, ha conservato fino a oggi le sue tradizioni e la sua lingua. L’opera di Petrotta rivisita sia i canti che i costumi tradizionali ed è ambientata in un paesaggio tanto brullo quanto vivido che caratterizza la faticosa vita di questa comunità rurale.