La moda è uno strano incantesimo: ogni volta che ci vestiamo trasformiamo una qualunque forma o un qualunque colore del mondo che ci circonda nella nostra stessa pelle. È questa strana magia che fa di essa assieme l’arte più potente e più metafisica. Per parlarne è quindi necessario far coincidere la creazione e la filosofia. È quello che fanno Alessandro Michele ed Emanuele Coccia in questo trattato senza pari sull’alchimia delle forme della vita di tutte e tutti noi. Ripercorrendo e commentando l’opera del primo, adottando la postura e la forma grafica che un tempo era riservata ai libri sacri, il libro mostra che la moda è l‘arte più potente perché è l’unica capace di mutare in un attimo la nostra vita, il nostro corpo, il nostro volto: se le altre opere d’arte presuppongono un rapporto di pura contemplazione, ogni abito impone una trasformazione del sé per poter diventare oggetto della nostra esperienza. E al tempo stesso è l’arte più metafisica perché contraddice il luogo comune che descrive l’Occidente come una cultura che riduce tutte le cose a materia inanimata. La moda esiste solo perché riconosciamo che le cose, i tessuti, la loro forma, i loro colori, ci permettono di dire “io”, e danno alla nostra personalità quell’accento e quella postura che la rendono inconfondibile. La moda è insomma l’espressione di una forma profana e quotidiana di animismo: grazie ad essa ci trasformiamo in apprendisti stregoni di un gemello che prende le nostre stesse sembianze.