La Stanza dei Bambini

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144 pp.
2024

C’è in questo libro, al fondo, una richiesta urgente di verità. In tutti e quattro i racconti che lo compongono un rilievo particolare viene assegnato ai fatti uditivi su ogni altro apporto sensoriale. In effetti, siamo di fronte a un ascolto dalle caratteristiche assai particolari, riferito costantemente alla condizione di chi si tiene all’esterno, sedotto dalle voci, ma sottratto alla vista. L’atto di nascondersi, di sfuggire, de se dérober, si ripete più volte; i personaggi tentano di gettarsi alle spalle ciò che si ostina a rimanere presente – qualcosa di affine a una gaddiana cognizione del dolore. Louis-René des Forêts rinnova i modi del conte philosophique in un senso affatto originale, agendo sul duplice versante di un’intensificazione percettiva – una sorta di spietata esattezza analitica – e di un’affilata riflessione intorno alle ragioni più sfuggenti dell’immaginare, dello scrivere, del rievocare.