Ne “Gli estinti” si trovano storie vere di persone e luoghi appartati o ribaltati, testimoni di un passato che non passa, profeti di un futuro che forse non sarà, nascosti anche quando ci stanno sotto gli occhi, violenti, fossili, dolci, sognanti, contraddittori. Un indipendentista veneto; il toscano che ha ucciso Van Damme; l’asfalto di Bolzano, il cemento armato di Livorno, il petrolchimico di Siracusa. Lara Croft. Roma. Una piccola Italia (fallita) sul Pacifico. Un monaco pazzo. I dispersi. Gli alberi genealogici. Una medium, che parla coi defunti e, per lavoro, si occupa di accessibilità dei siti web per le persone non vedenti. Segnali di vita, in mezzo alla vita sospesa. Come nel resto della trilogia, anche questo libro è attraversato da un reportage fotografico. Questa volta abbiamo mandato il fotoreporter Luca Rotondo nel laboratorio di un tassidermista di Padova e nelle case di alcune persone che hanno scelto di far imbalsamare i loro animali da compagnia, per provare a sconfiggere il tempo, o forse per altri motivi.