«Giorgia è nostra incontra a pieno il proposito di questa collana di privilegiare una poesia diaristica e narrativa. Il modo in cui la poesia si studia a scuola o in università, per processione di singoli capolavori, suggerisce che essa sia più che altro un fatto di illuminazione (d’immenso, magari), mentre la poesia è prima di tutto lo strumento narrativo più adatto a rendicontare l’andamento di una vicenda personale e proiettarla verso l’universale. Questo tenta la Mingrone in un libro di componimenti brevi, in cui le parole vengono usate come mattoni di un architettura tipografica che riproduce i vuoti e pieni della vita, puntellando in cinque tempi le fasi salienti della sua vicenda amorosa, ovvero della sua vulnerabilità al sentimento».
Dalla postfazione di Antonio Brizioli
Copertina di Paolo Ventura