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290 pp.
2020

E se a reinventare la letteratura fossero proprio quelle tecniche di scrittura rimaste a lungo escluse dal suo campo d’azione, come l’elaborazione testi, la programmazione e la crittografia? Se a dare nuova sostanza all’atto creativo fossero il plagio, l’appropriazione, il furto e quindi, in fin dei conti, la non originalità? In questo libro/manifesto – veloce, provocatorio, a tratti irriverente, ma ricchissimo di riferimenti storici – Kenneth Goldsmith tenta di ripensare la figura dello scrittore (ma anche del lettore) contemporaneo.