Il Compendio della vita di Gesù Cristo di Blaise Pascal è un capolavoro quasi sconosciuto. Scoperto e pubblicato verso la metà dell’Ottocento, è una vita di Gesù tratta esclusivamente da una lettura attenta e partecipe dei quattro Vangeli, riesposti secondo un’accuratissima, puntigliosa cronologia, per costituire un’«armonia» che ne esclude le incongruenze e ne esalta la mirabile semplicità.
Pascal interviene raramente nella narrazione, introducendo brevi elementi dottrinali esplicativi, e preferisce affidare l’intelligenza dei fatti e delle parole di Cristo ad una loro più precisa scansione temporale. A ogni elemento della vita di Gesù, corrisponde così un fatto, un detto, e a ogni unità temporale corrisponde un’unità dottrinale. Nessun particolare è puramente esortativo, ogni momento rientra in una economia di salvezza.
Scritto per essere pubblicato, probabilmente intorno al 1655, di poco anteriore ai Pensieri in cui confluiranno alcune delle rare osservazioni aggiuntive, elementare e sublime, il Compendio riflette un’esperienza umana e religiosa, quella di Pascal, che ha come carattere primario, così come la vita esemplare di Cristo, la certezza del significato di ogni esistenza.