«Nella contrattazione che ha preceduto l’uscita di questo libro, Brizioli si è mostrato inflessibile nel negarci i suoi versi migliori, che intende pubblicare con l’Adelphi dell’ormai defunto Roberto Calasso, presso cui trovano spazio alcuni dei suoi più importanti riferimenti poetici, come Iosif Brodskij, Derek Walcott e Marina Cvetaeva. Ci ha concesso volen- tieri, tuttavia, un piccolo corpus poetico risalente al 2018-2019, che non ha più lo stile perforante delle poesie giovanili (quelle composte fra il 2007 e il 2014, per intenderci) ma si mostra maturo nell’interpretazione di alcuni fra i temi che ci stanno più a cuore: l’amore come compromissione totale di sé, la libertà come fatto sociale prima che individuale, l’accettazione del patimento come parte ineludibile della vita e in ultima analisi la poesia di per sé».
Dalla postfazione di Antonio Brizioli
Copertina di Paolo Ventura